MARCO PANTANI? SEMBRAVA DI AVERLO TRA IL PUBBLICO …

Pronunciando il suo nome sembra già di essere in salita.
Una salita dura, difficile e piena di insidie, un po’ come le sue battaglie per cercare di dimostrare la sua innocenza.
Perché come dice l’amico DAVIDE DE ZAN anche la giustizia prima o poi vincerà la sua tappa.

libreria La BassaneseÈ stata una domenica diversa dal solito, alla Libreria “La Bassanese”, il buon Marco Bernardi ha organizzato un “Aperi-libro” niente male, invitando l’amico Davide De Zan a presentare il suo libro “PANTANI PER SEMPRE”. Pantani per sempre

Davide, “figlio d’arte” del grandissimo Adriano De Zan, ha aggiunto all’arte del raccontare il ciclismo imparata dal padre, anche quella dello scrivere, del raccontare e dell’indagare.

La passione per il ciclismo, è un po’ come l’andare in bicicletta, una volta imparato non lo si dimentica per il resto della vita. Per noi di Bike Adv è la stessa cosa, due ruote azionate da 2 gambe ci appassionano sempre.

Bici Marco Pantani

Il nostro Luca Maria Chenet ha parlato di Marco Pantani, facendosi aiutare da Davide, ed è nata una bellissima chiacchierata.

Il libro di Davide sembra “scritto a quattro mani”, le sue e quelle di suo papà Adriano, ma la cosa particolare è che Luca l’ha letto a quattro occhi, non per gli occhiali, ma perché lo ha letto anche con gli occhi di suo papà Giovanni mancato a 93 anni a dicembre del 2021.

Giovanni, era un grandissimo tifoso di Marco Pantani, la passione per gli sport ed in particolare per il ciclismo era ben nota, già dai tempi di Gino Bartali, di cui era grande ammiratore, ma lo stesso entusiasmo lo si vedeva nei suoi occhi quando seguiva Marco, di cui non ha perso una gara.

Sella Marco Pantani

Il libro è molto intenso e racconta del particolare rapporto che Davide ha avuto con il Pirata, fatto di strizzate d’occhio, di battute, di pacche sulle spalle, e soprattutto di un’amicizia che giorno dopo giorno e gara dopo gara, si è fatta sempre è più forte.

Di Pantani si è raccontato praticamente tutto, manca ancora però la verità su quanto è accaduto quel 5 giugno del 1999 a Madonna di Campiglio, e nemmeno della sua drammatica morte del 14 febbraio 2004 non si è fatta chiarezza.

Ma andiamo a raccontare il Marco “sportivo”, tra le tante bici su cui ha pedalato è stato in sella per diversi anni sulle biciclette della Wilier Triestina.

Lo storico marchio nato nel 1906 a Bassano del Grappa, lo ha accompagnato nella mitica 13.a tappa del Tour De France del 1997, con arrivo all’Alpe d’Huez.

Una salita quella dell’Alpe d’Huez, che vede il nome di Marco nei primi 3 miglior tempi della classifica: 36’50” (1995), 36’55” (1997) e 37’15” (1994).

 

Wilier Triestina Pantani
Marco Bernardi, Luca Maria Chenet e Davide De Zan

Grazie alla cortese disponibilità della Wilier Triestina, domenica sera in libreria quella bicicletta del 1997 c’era, è stata ammirata e fotografata da tutti i presenti con un “particolare rispetto”, sembrava quasi che avvicinandosi si sentisse la voce di Marco.

Terminata la chiacchierata tra Davide e Luca, il padrone di casa Marco Bernardi ha coinvolto il pubblico con qualche domanda, e la passione per Marco (Pantani) è emersa, il Pirata diceva che agli amici con la A maiuscola gli dava del “gran patacca”, ieri sera e ne siamo molto convinti, eravamo tutti un po’ dei “gran patacca”.

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